Tra i molti libri dedicati – in un curioso gioco di specchi – alla biblioterapia si distingue questo volumetto di Silvera, che merita di essere letto come una sorta di “foglietto illustrativo” propedeutico alla somministrazione di una generosa dose di parole scritte, consigliata per curare le più svariate patologie dell’animo.
Ciò che lo distingue da altri scritti sull’argomento è la leggerezza: non si tratta di una qualche interpretazione psicologica all’avanguardia degli effetti della lettura né – grazie a Dio! – dello spiacevole sfoggio di erudizione che spesso caratterizza gli scritti in materia, buoni tutt’al più per una cura omeopatica destinata a qualche accademico fossilizzatosi nel proprio ruolo. No, niente di tutto questo: Silvera non ci parla da autore, ma da lettore.
E noi leggiamo, dunque, ciò che ha da dirci sul potere terapeutico dei libri: “Si può dire che in ogni casa, anche la più modesta, ci sia in qualche angolo uno stipo o un cassetto ricolmo di farmaci buoni per ogni malessere. Ma non è detto che ci debba essere per forza anche un pur modesto scaffalino di libri letti e conservati con amore. Le case isolate non ne hanno nemmeno uno, e sono quasi sempre quelle tristi e senz’anima che si vedono nei telegiornali, là dove avvengono i delitti”.
Vi sembra eccessivo? Eppure, a pensarci bene, è proprio così: i libri, infatti, sono la nostra apertura sul mondo e su noi stessi, su ciò che siamo veramente e su ciò che gli altri sono, su come le cose vanno, non vanno o dovrebbero andare. I libri ci parlano del mondo che non conosciamo e ci aiutano a comprendere gli eventi che ci accadono: donano quello che manca, squadernano quello che c’è. Ecco perché “chi non legge ha un’anima anoressica”, come lo stesso Silvera scrive.
Ma potendo scegliere, non sarebbe altrettanto utile una guida onnisciente, un maestro in grado di spiegarci ogni cosa e di farlo anche in modo più completo e perfetto di un qualsivoglia libro?
No. Perché il potere terapeutico dei libri risiede proprio nella loro capacità di parlare alla nostra umanità, di stare sul nostro stesso piano, di rispecchiare i nostri dubbi, le nostre paure, le nostre gioie, le nostre conquiste, la nostra eterna sete di conoscenza. Perché i libri non sono al di fuori di noi, ma dentro di noi; perché non rivelano verità assolute, ma raccontano storie. E noi siamo quelle storie: “[…] il filosofo spagnolo Ortega y Gasset aveva dichiarato che ogni essere umano è il romanziere della propria storia. Sebbene si possa scegliere di essere uno scrittore originale oppure un plagiatore, non si può però affatto evitare di scegliere da che parte stare”.
Ne sia prova il fatto che i libri ci accompagnano in tutti i momenti della nostra vita, anche i più intimi (quanti di noi leggono a letto o in bagno?) e spesso si intrecciano con i moti dell’animo più nascosti o generosi, come nel caso della letteratura erotica che accende la sensualità, di quella culinaria che ci spinge ad infarinarci le mani con creatività, o anche di quei libri che, toccandoci in modo particolare, non possono essere trattenuti, ma chiedono di essere condivisi con chi amiamo sotto forma di dono.
Ma non è finita qui: con un sorriso divertito, infatti, Silvera ci ricorda che i libri non sono utili solo per il loro contenuto, bensì si prestano ad altri interessanti utilizzi: dal classico strumento di equlibrismo usato per insegnare il portamento alle ragazze di buona famiglia allo step per i più ginnici, fino ad arrivare alla scala per raggiungere gli scaffali più alti – dove, ci si augura, si potranno trovare altri libri.
Esistono controindicazioni alla libroterapia? Forse. Però, ammette l’Autore, “francamente, non sono a conoscenza che si sia assassinato qualcuno con un libro. Di solito, non riescono a fare veramente male”.
Dunque, siamo tutti invitati ad approfittare di questa panacea. E se volete un mio consiglio, cominciate col libro di Silvera: forse non curerà tutti i vostri mali, ma di certo avrà il piacevole effetto collaterale di far volgere all’insù gli angoli della vostra bocca, strappandovi un sorriso.
Straordinario Miro Silvera!!!
I libri per me sono: il mio pane quotidiano .
Vivo tra i libri e vivo di libri .
Andrò subito a comprare ” Libroterapia ” ,perchè da questa recensione
si evince che un ” libro simile è un pezzo raro e speciale ” ,per cui
non può mancare nello scaffale del pronto soccorso(come dice lo stesso autore) del mio benessere
mentale ,spirituale e fisico .
Vi ringrazio e vi saluto con infinita stima.
Anna Maria Di Franco
Cara Anna Maria, è un piacere sapere che questa recensione ti è stata utile!
“Libroterapia” merita davvero, perché supera a pié pari la diffusa percezione che i libri siano qualcosa di estraneo (e fors’anche di ostile) alla nostra “vera” vita per assumere invece la prospettiva del lettore appassionato, che sa sentire la parola scritta come elemento integrante della propria esistenza. I libri, in questo piccolo ma piacevolissimo volume di Silvera, si rivelano nella propria massima potenzialità, ossia come rispecchiamento dei nostri pensieri, di ciò che siamo, di ciò che viviamo.
Io stessa credo che un libro serva proprio a questo e che in questo stia la sua magia: saper riflettere il contenuto della nostra mente riflettendosi in esso a sua volta, in un gioco di rimandi infinito dotato della straordinaria capacità di ampliare i nostri confini.
Un grazie sincero per la tua stima: la ricambio con il piacere di aver incontrato una lettrice appassionata come te :)
ma non si capisce che cosa possa trovare di cosi straordinario in una frase abbastanza convenzionale leggere e terapia.(GIORNALETTO)
Il sapere e la conoscenza portano alla sofferenza perche il dato emozionale che spinge la mente a cercare e rivelare stanno nella , insoddisfazione, noia malessere , piu si sa, piu si sta male. poi va be se leggere un libricino la fa stare meglio, buon per lei…ma io credo che sia meglio che non si avventuri in piccoli scrittori….meglio i classici hanno la forza della vera creazione e vera rivelazione.
Gentile lettore, non posso che concordare con lei sul fatto che i classici siano una fonte assoluta di conoscenza, di riflessione e d’ispirazione; tuttavia è possibile trovare utili stimoli e buone intuizioni anche in volumi agili e leggeri, purché scritti con intelligenza, come nel caso di “Libroterapia” di Silvera. A mio parere questi due tipi di letture, lungi dall’essere in contraddizione, possono invece rivelarsi piacevolmente complementari. Le auguro “buoni libri”!
vede che concordiamo su tutto , ma mi perdoni nella presentazione, e il motivo per cui e utile leggere, sembra rivolto piu che altro a persone che non leggono, o che leggono poco, se poi gli propiniamo letture leggere secondo me le persone si disaffezionano e otteniamo l effetto contrario, un consiglio LEGGETE I CLASSICI PER LA VITA, O CONTEMPORANEI IMPEGNATI
Caro Marco, non era intenzione mia (né di Miro Silvera) suggerire di sostituire la lettura dei classici con quella di altre opere meno significative: anzi, proprio il contrario! I classici sono sempre la base per chiunque (forte lettore o lettore occasionale che sia), non solo per lo stimolo mentale, ma anche per il valore culturale, storico, sociale, umano che rappresentano, e così anche i “contemporanei impegnati” che lei cita. Ciò che Silvera sostiene nelle sue righe è proprio l’importanza di leggere i “grandi libri”, poiché sono fondamentali per l’animo e la mente umani, tanto da essere non solo formativi, ma addirittura terapeutici (come il titolo stesso dice). Quindi, come vede, siamo d’accordo non solo fra di noi, ma anche con l’autore del libro recensito :)
Vi ringrazio infinitmente per la stupenda recensione, non solo per l’informazione che sicuramente procederò ad acquisire, ma anche per ciò che è stato scritto e per come è stato raccontato. Nadia
Cara Nadia, grazie per questo commento, che mi fa davvero piacere :) Sono felice di scrivere quando dall’altra parte c’è chi, come te, è felice di leggere.
A presto!